Novità dai disciplinari di produzione: Marche

Novità dai disciplinari di produzione: Marche

Diritto diVino
di Paola Marcone
03 dicembre 2025

Le Marche che hanno introdotto modifiche per 5 disciplinari: i due legati all’areale dei Castelli di Jesi, i due relativi alla zona di Matelica e quello a tutela dei vini del Conero.

Castelli di Jesi Verdicchio riserva DOCG

Le novità più significative nella regolamentazione della produzione dei vini “Castelli di Jesi Verdicchio Riserva” e “Castelli di Jesi Verdicchio Riserva” Classico, sempre ottenuti da Verdicchio per un minimo dell'85% e prodotti nelle province di Ancona e Macerata, sono costituite dalla possibilità di utilizzare la menzione “vigna” e dalla facoltà concessa ai produttori di riportare in etichetta l’unità geografica più ampia “Marche”. 

Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC

Anche la DOC ha introdotto le medesime modifiche della DOCG e quindi ora è prevista la possibilità di utilizzare la menzione “vigna” e di riportare in etichetta l’unità geografica più ampia “Marche”.

Sono state però aggiunte anche due nuove tipologie.

A quelle già esistenti (“Verdicchio dei Castelli di Jesi”, “Verdicchio dei Castelli di Jesi” Spumante, “Verdicchio dei Castelli di Jesi” Passito, “Verdicchio dei Castelli di Jesi” Classico e “Verdicchio dei Castelli di Jesi” Classico Superiore) si affiancano oggi le tipologie “Verdicchio dei Castelli di Jesi” Superiore e “Verdicchio dei Castelli di Jesi” Spumante Riserva.

Per tutti la base ampelografica rimane il minimo 85% di Verdicchio ma mentre per la versione Spumante l’elaborazione può essere sia con metodo metodo Charmat che con il metodo Classico, per la tipologia Spumante Riserva è espressamente prescritta l’elaborazione con il solo metodo classico, l’invecchiamento non inferiore a trentasei mesi e l’obbligo di indicare sempre il millesimo.

Verdicchio di Matelica riserva DOCG
Verdicchio di Matelica DOC

Modifiche identiche per i due disciplinari di produzione, che tutelano la tipologia Riserva (la DOCG) e “Verdicchio di Matelica”, “Verdicchio di Matelica” Spumante e “Verdicchio di Matelica” passito (la DOC).

I vini devono essere prodotti nel medesimo areale (parte dei comuni di Matelica, Esanatoglia, Gagliole, Castelraimondo, Camerino e Pioraco in provincia di Macerata e parte dei comuni di Cerreto D'Esi e Fabriano, in provincia di Ancona), tutti con base  Verdicchio, per un minimo dell’85%.

Le variazioni hanno interessato, oltre alla possibilità di riportare la menzione “vigna” e il nome geografico più ampio “Marche”, anche l’abolizione delle 13 indicazioni geografiche aggiuntive precedentemente stabilite.

Cambrugiano, Colferraio, Collamato, La Valle, La Monacesca, Del Cerro, Fogliano, Mistriano, Sainale, San Leopardo, Santa Teresola, Valbona e Vinano quindi non constituiscono più menzione geografica.

Conero DOCG

Novità per le tipologie dei vini tutelati dal disciplinare che devono avere come base ampelografica Montepulciano minimo 85% e Sangiovese massimo 15% ed essere prodotti nell'intero territorio comunale di Ancona, Offagna, Camerano, Sirolo, Numana e in parte dei comuni di Castelfidardo ed Osimo.

E’ infatti ora prevista la tipologia “Cònero” Riserva e “Cònero” rosa o rosato. 

La prima deve essere sottoposta ad un periodo d’invecchiamento di almeno 2 anni, mentre per la seconda il nuovo disciplinare espressamente evidenzia come “Sicuramente la vicinanza al mare della denominazione «Cònero» è un fattore molto importante. Per questo, fin dagli anni ’70, alcuni produttori della zona del Cònero hanno iniziato a produrre il rosato. Alcuni di questi produttori, ed in particolare la Fattoria Le Terrazze, Casa Vinicola Garolfi e Azienda Agricola Moroder, si impegnarono a partire da quegli anni a produrre un rosato di alta qualità da uve di Montepulciano con tecniche enologiche avanzate.”.

Come per tutti gli altri disciplinari marchigiani, poi, anche in questo caso è stata concessa la possibilità dell’utilizzo della menzione “vigna” e di riportare il nome geografico più ampio “Marche”.