Gaudium (champagne) Magnum

Enozioni a Milano 2025
di Daniela Recalcati
26 marzo 2025
Nicola Bonera ha guidato, con estrema perizia e grande emozione, la degustazione di sei champagne dal grande fascino, caratterizzati da un lungo affinamento sui lieviti e proposti nel formato Magnum che, non solo ne esalta la qualità grazie a un rapporto ottimale tra vino e ossigeno, ma ne favorisce anche la tenuta nel tempo.
Nicola Bonera ha già ampiamente parlato della validità del formato Magnum rispetto alla bottiglia standard, e ai formati più grandi, in precedenti incontri tenuti in AIS Milano a cui poter fare riferimento (vedi qui). In occasione di Enozioni a Milano 2025, quindi, ci concentreremo maggiormente sulla degustazione non prima di riprendere alcuni concetti basilari.
Grazie al rapporto ottimale tra la superficie del vino che rimane in contatto con l’ossigeno, le bottiglie che dovrebbero essere più performanti sono, in ordine crescente, la Magnum (1,5 L), la Jéroboam (3 L) e la Mathusalem (6 L). Ma se ciò è sempre vero per il formato per la Magnum nei confronti della classica bottiglia da 0,75 L, spesso non accade lo stesso per la Mathusalem che risulta spesso meno performante rispetto alla Jéroboam. La ragione di ciò è che, fondamentalmente, più la bottiglia è grossa e meno è maneggevole e, di conseguenza è più facile commettere qualche errore nei numerosi passaggi che portano alla produzione dello champagne. Inoltre, per il formato Magnum e per il Jéroboam, è possibile attuare una sboccatura meccanizzata, mentre per i formati più grossi la sboccatura è sempre manuale e il risultato dipende dalla capacità e dalla rapidità di chi la effettua.
Tutti i vini in degustazione per la Masterclass sono prodotti da Négociant Manipulant (N.M.), aziende che comprano le uve sul mercato e le vinificano (in larga misura, le Maison), e non da Récoltant Manipulant (R.M.), vignaioli indipendenti che coltivano le proprie uve, le vinificano e le lavorano fino a ottenere il prodotto finito. Questo, per un banale motivo normativo. La SAFER (Société d’Aménagement Foncier et d’Établissement Rural), società statale francese che gestisce le trasmissioni ereditarie fondiarie, applica tassazioni molto elevate. Quindi, col passare del tempo, diversi Récoltant si sono trasformati in Négociant (pur continuando a svolgere esattamente la stessa attività), vendendo le uve ai propri figli che diventano titolari del marchio ma, acquistando le uve, devono modificare il loro status da R.M. a N.M.: un vero e proprio escamotage.
La degustazione
Champagne Blanc de Blancs Extra Brut Cuvée Le Cotet – Jacques Lassaigne
chardonnay 100%
Singola vigna di oltre 50 anni di età, la più a est del comune di Montgueux, piccola collina di puro gesso sita 12 km a nord della storica cittadina di Troyes. Viticoltura a volte biologica, a volte biodinamica o ragionata, con l’intento di salvaguardare gli unici due interessi della Maison: la pianta e il terreno. Vinificazione in legno, basso dosaggio così come la maggior parte dei vini di questa piccola azienda di 5,7 ha. Probabile sboccatura: fine 2020.
Al naso si apprezzano note di nocciola burrose, di beurre noisette, eteree di solvente tra la diavolina e l’acquaragia, semi-sulfuree, non particolarmente eleganti, e vegetali. Si apprezza da un lato un’evoluzione eterea marcata, dall’altro delle note amaro-aspre. In bocca si percepiscono note agrumate di arancia e pompelmo, una bella acidità, una sensazione polverosa e una chiusura linfatica. Il vino presenta una maturità olfattiva maggiore di quella gusto-olfattiva.
Champagne Grand Cru Extra Brut Cuvée 3 A – De Sousa
chardonnay 50%, pinot noir 50%
Il nome di questo champagne rende omaggio ai tre villaggi Grand Cru di Avize (da cui proviene interamente lo chardonnay), Aÿ e Ambonnay che apportano, nella stessa identica quantità, il pinot noir. Vigne vecchie, piantate addirittura negli anni ’50. Fermentazione in barrique per lo chardonnay e in cemento per il pinot noir. Tiraggio: luglio 2017. Sboccatura: febbraio 2022. Permanenza sui lieviti: 54 mesi. Dosaggio: 3 g/L.
Il naso è di grande bellezza ed esprime solo lievissime note di panificazione e di pasticceria, nonostante i 54 mesi di affinamento sui lieviti. Ha, inoltre, un piacevole fascino d’antan, legato a note di cera da legno. In bocca è più vino che spumante, con note di ciliegia e di prugna. Necessita forse di più tempo per acquisire più avvolgenza e lunghezza. È uno champagne gastronomico che si abbina bene a piatti con salse alla panna.
Champagne Blanc de Blancs Grand Cru Le Mesnil 1990 – Bruno Paillard
chardonnay 100%
Provenienza delle uve dalla sola parcella Pudepeigne, vinificata interamente in legno. Permanenza sui lieviti: 17 anni. Sboccatura: aprile 2008. Dosaggio: 3 g/L.
Il naso ci regala note di torrefazione e nocciola tostata accompagnate da una sensazione rinfrescante balsamica; qualche lieve sentore di foglia amara. La bocca è asciutta, con note di legno secco e di fibra vegetale, associate a sentori balsamici rinfrescanti.
Champagne Extra Brut Clos des Goisses 2011 – Philipponnat
pinot noir 100%
Proviene da una collina sita a Mareuil-sur-Ay, suddivisa in 14 parcelle di puro gesso, la cui pendenza di 45°, dà il nome alla cuvée. Infatti, nel vecchio dialetto della Champagne, gois o goisse indica una collina estremamente ripida. Solo le quattro migliori parcelle della vendemmia 2011 sono state incluse in questo assemblaggio. Vinificazione di concentrazione. Permanenza sui lieviti: circa cento mesi. Sboccatura: ottobre 2020. Dosaggio Extra Brut: 4,5 g/L.
Al naso si apprezzano solo lievi e piacevoli note di panificazione accompagnate da sentori secchi di fogliame, di legno e corteccia. È un vino vegetale. Anche in bocca, il vino esprime note verdi, linfatiche e fibrose; è potente, con sentori di cracker al sesamo, di zenzero e di gheriglio di noce con una nota amaricante sul finale. Ha le caratteristiche di un vino ancora molto giovane, da attendere.
Champagne Brut Grand Siècle Grande Cuvée N°23 – Laurent-Perrier
chardonnay 58%, pinot noir 42%
Assemblaggio delle annate 2006 (65%), 2004 (20%) e 2002 (15%). Uve 100% Grand Cru provenienti da 11 villaggi selezionati: Mesnil-sur-Oger, Cramant, Avize, Chouilly e Oger per lo chardonnay; Bouzy, Ambonnay, Verzy, Verzenay, Torus-sur-Marne e Mailly per il pinot noir. Vinificazione sostanzialmente in acciaio. Maturazione sui lieviti: 14 anni. Dosaggio: 7 g/L.
Il naso esprime note dolci di frutta, quasi di banana, di pandolce e zucchero vanigliato. In bocca il vino è elegante, fine, piacevole e semplice, con note biscottate; esprime grande freschezza e mineralità gustosa e sapida che ricorda un’insalatina di puntarelle con pasta di acciughe.
Champagne Brut Cuvée Louise 2002 – Pommery
chardonnay 65%, pinot noir 35%
Proviene da parcelle d’eccezione situate nei terroir Grand Cru di Ay per il pinot noir e di Avize e Cramant per lo chardonnay. Vinificazione in acciaio. Affinamento sui lieviti per circa 15 anni.
L’esame olfattivo esprime le note classiche dello champagne: fruttate, nocciolate, di biscotto al malto e cereale tostato. È un vino dove il lievito ha un ruolo importante ed è più semplice e più “panificato” rispetto ai calici precedenti. L’esame gusto-olfattivo è piacevolissimo ed evidenzia un vino fresco, morbido e persistente, con note cremose di latte condensato, dessert, biscotto e con un lieve tocco di affumicato.