Il prodotto simbolo di Castelluccio di Norcia: la lenticchia IGP

Il prodotto simbolo di Castelluccio di Norcia: la lenticchia IGP

In giro per cose buone
di Gabriele Merlo
22 dicembre 2023

Ricche di sapore e di valori nutrizionali, la loro fioritura che domina l’altipiano è uno degli spettacoli naturali più belli che si possano ammirare, prima che diventino protagoniste della tavola in inverno

Tratto da ViniPlus di Lombardia - N° 25 Novembre 2023

Salendo da Norcia verso la piana di Castelluccio, in quel piccolo angolo di Umbria che s’insinua nelle Marche, si ha l’impressione di entrare in un altro mondo, un microcosmo contadino, dove il tempo sembra essersi fermato e l’uomo e la natura sono un tutt’uno. In questo universo sospeso tra i monti e il cielo cresce da secoli un legume che qui è il simbolo di un patto tra l’uomo e la terra, la Lenticchia di Castelluccio di Norcia IGP. Originaria dell’Asia Minore, la lenticchia è una pianta che ha sempre accompagnato la storia dell’umanità, tanto da essere menzionata nel Libro della Genesi. Anche in Umbria la lenticchia può vantare una storia antichissima, sono infatti stati ritrovati dei semi di lenticchia nella zona di Castelluccio, in tombe neolitiche risalenti al 3000 a.C., che dimostrano la sua coltivazione sin dalle origini della civiltà agricola umbra. La Lenticchia di Castelluccio di Norcia IGP si riferisce al seme secco degli ecotipi locali della specie leguminosa Lens culinaris. I semi appaiono molto piccoli, appiattiti e tondeggianti, dalla buccia fine e di colore variabile dal verde screziato al marroncino chiaro, con presenza anche di semi tigrati. La pianta della lenticchia è una leguminosa dal ciclo annuale con un’altezza che va dai 20 ai 40 centimetri, dagli steli e rami glabri, i fiori sono piccoli e di colore bianco con sfumature celeste, i baccelli contengono da uno a tre semi tondeggianti.

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IL TERRITORIO
La zona di coltivazione della Lenticchia di Castelluccio di Norcia IGP è l’altopiano di Castelluccio che si estende per circa 20 chilometri quadrati di superfice e ricade, per la parte del Pian Grande e del Pian Piccolo, nel comune di Norcia in Umbria e, per la parte del Pian Perduto, nel comune di Castelsantangelo sul Nera nella regione Marche. Il territorio di produzione è situato ad un’altitudine media di 1400 metri sul livello del mare e giace interamente all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. L’altopiano di Castelluccio, chiamato anche Piani di Castelluccio, rappresenta il fondo di un lago prosciugatosi nell’era preistorica per il manifestarsi di fenomeni carsici, ed è circondato da diverse vette, tra le quali spicca la sagoma del Monte Vettore. I piani carsici sono costituiti da un terreno di tipo franco-argilloso, ricco di sostanza organica, adatto alla coltivazione della pianta della lenticchia. La conformazione dell’altopiano accentua alcune caratteristiche del clima umbro, con inverni molto rigidi, innevamento continuo da fine novembre a marzo e gelate primaverili che si protraggono fino all’inizio di giugno, l’estate risulta solitamente molto calda con eccessi termici dovuti anche all’altitudine che aumenta l’incidenza delle radiazioni UV. Grazie a queste condizioni climatiche piuttosto rigide, la Lenticchia di Castelluccio di Norcia IGP è l’unico legume che non ha bisogno di essere trattato per la conservazione perché non viene attaccata dal tonchio, insetto parassita le cui larve si nutrono dei legumi. Dal punto di vista turistico, il periodo migliore per visitare questo suggestivo territorio è senz’altro la fine del mese di giugno, quando si festeggia la “Fiorita del Pian Grande”. Nei giorni che precedono l’estate fino a metà luglio, i Piani di Castelluccio si colorano con i fiori che sbocciano e regalano un’esplosione di sfumature uniche e diverse di volta in volta: il giallo della senape e della colza, l’azzurro dei fiordalisi, dei ciclamini e delle genzianelle, il rosso dei papaveri e il bianco del fiore della lenticchia. La vivacità dei colori si fonde magicamente al verde del manto erboso, regalando agli spettatori uno scenario unico al mondo e difficile da descrivere a parole.

COLTIVAZIONE E PRODUZIONE
La tecnica colturale della Lenticchia di Castelluccio di Norcia IGP è quella tradizionale, in uso da centinaia di anni, che prevede siano effettuate operazioni di aratura ed erpicatura all’inizio della primavera, quando il manto nevoso si scioglie; la semina invece avviene dalla metà di marzo alla metà di maggio, a cui fa seguito il processo di rullatura dei campi per facilitare la germinazione. Da questo momento, fino alla raccolta, la lenticchia ha bisogno solo di pioggia.
Il periodo di maturazione della lenticchia termina con lo sfalcio o “carpitura”, da fine luglio alla prima metà di agosto. Nel passato questa operazione veniva fatta totalmente a mano dalle “carpirine”, paragonabili alle mondine delle risaie, oggi si è passati all’uso della falce e delle falciatrici elettriche. Le piante falciate vengono lasciate a essiccare nel campo per alcuni giorni, raccolte in piccoli mucchietti disposti su file parallele. Quando le piante di lenticchia sono sufficientemente secche vengono portate con i trattori all’aia, una particolare zona del Pian Grande dedicata alla trebbiatura, dove sono raccolte in grandi mucchi e coperte con teli per proteggerle dalle piogge. Un tempo la trebbiatura veniva fatta manualmente attraverso le antiche operazioni di “trita” e “scamatura”, oggi si preferisce la trebbiatura con la mietitrebbia o con la trebbia a cintone. La successiva fase di pulitura o “conciatura”, che ha lo scopo di togliere gli altri semi, la pula e le altre impurità dalla lenticchia, può essere fatta manualmente o attraverso appositi macchinari. L’ultima fase della lavorazione della lenticchia è quella del confezionamento che deve avvenire in sacchetti di juta e in confezioni di cartone o di plastica. La produzione di Lenticchia di Castelluccio di Norcia IGP consentita per ettaro dal disciplinare è di massimo 800 chilogrammi.

IL TERREMOTO E LA LENTICCHIA
Lo sciame sismico del 2016 ha ridotto in macerie il paese di Castelluccio di Norcia ma i coltivatori e i produttori della Lenticchia di Castelluccio IGP non si sono mai fermati e, in tutti questi anni, hanno sempre garantito la presenza del tradizionale legume che accompagna le festività di fine anno. Ancora oggi questo territorio mostra le evidenti cicatrici del terremoto, Castelluccio di Norcia è ancora parzialmente distrutto, inaccessibile, i paesi limitrofi spopolati, le piccole comunità rimaste costrette a vivere nei prefabbricati, eppure, anche se la vita è cambiata, rimangono e perdurano le tradizioni, il lavoro e la quotidianità. Chi vive in questi luoghi li ama profondamente e sente il dovere di preservarli e farli conoscere, cosicché, anche semplicemente gustando un piatto di lenticchie coltivate con fatica, chi è lontano da questo piccolo angolo verde e lo ha ammirato almeno una volta, si possa ricordare della sua sincera bellezza.