Orgoglio, fascino e storia. I primi 120 anni della Cantina Nino Negri

Orgoglio, fascino e storia. I primi 120 anni della Cantina Nino Negri

Interviste e protagonisti
di Sara Missaglia
28 novembre 2017

Una giornata intensa e ricca di emozioni, ricordi e, naturalmente, degustazioni. La cantina Nino Negri ha festeggiato un compleanno importante insieme ad operatori del settore, appassionati, produttori valtellinesi e anche noi di Ais Lombardia. Maule: "Per fare qualità bisogna avere il coraggio di osare e di esporsi finanziariamente anche in momenti difficili"

La cantina di Valtellina: storia, prestigio ed eccellenza che si fondono in quello che possiamo considerare un patrimonio dell'enologia italiana. Il 27 novembre a Chiuro si è celebrato un compleanno importante: il 120º anniversario della fondazione della Cantina Nino Negri

Una giornata di festa, che ha visto operatori del settore, appassionati, produttori valtellinesi, tanto di uve quanto di vini, ospiti di seminari dedicati e degustazioni importanti, non solo della cantina ma anche del Gruppo Italiano Vini di cui fa parte. 

Casimiro Maule, che da 50 anni è al timone di Nino Negri con la paternità dei grandi nebbioli che conosciamo, e la figlia Sara, che lavora al suo fianco come Brand Ambassador di Giv, sono ovunque in questa giornata ed accolgono gli ospiti con un calice e un brindisi all'insegna della generosità e dell'eleganza valtellinese. 

Masterclass Nino Negri

Una masterclass sulle variabili metereologiche e gli impatti sul terroir apre le danze sotto la guida di Claudio Alongi, enologo del team di Nino Negri: si parla dei protagonisti di questa viticoltura eroica, di capitale umano, di gente che con passione e sacrificio tiene in piedi un versante enologico e conosce la vite ed il territorio mappandolo non per zone ma per vigneti. Si parla di sfursat, prodotto da solo 18 cantine in Valtellina, e del suo legame con il vento, quel phön che nel 2015 ha spirato per oltre 90 giorni e che è il generatore per l'appassimento naturale delle uve. 

Masterclass Nino Negri: i vini in degustazione

Il pranzo è all'insegna della convivialità e della gastronomia più apprezzata, con i contributi della Locanda Altavilla di Bianzone e dell'Osteria del Crotto di Morbegno: l'abbinamento vede il nebbiolo come protagonista, declinato nei suoi vini più amati, dal Le Tense Sassella al più recente Sciur, dallo Sfursat Carlo Negri allo Sfursat 5 Stelle, costantemente considerati tra i 50 migliori vini italiani.

CasimiroMaule_NinoNegriCasimiro Maule ci ha regalato un po' del suo tempo per rispondere a qualche domanda.

Come spieghi il successo dei vini Nino Negri?

La ricerca continua della qualità e il confronto con tutti gli altri prodotti che sono sul mercato. Un occhio sempre attento al consumatore: è importantissimo fare un vino che possa piacere, non solo a me, ma anche al grande pubblico. Il nebbiolo è un vino che nasce con una astringenza tipica, una scontrosità genetica, che necessita di maturazione: il consumatore può richiedere anche un nebbiolo più rotondo, e abbiamo il dovere di andare incontro a questa esigenza.

Se avessi la possibilità di tornare indietro nel tempo, che cosa rifaresti esattamente in modo analogo e che cosa invece cambieresti nelle tue scelte produttive?

Tante situazioni sono state vissute con disciplina e responsabilità, tante cose sono state fatte bene con risultati eccellenti. Se potessi tornare indietro forse spenderei un po' più di denaro per investimenti più anticipati e a lungo termine. Per fare qualità bisogna avere il coraggio di osare e di esporsi finanziariamente anche in momenti difficili. Sono un uomo oculato e attento, la mia natura trentina mi porta ad essere misurato e attento agli economics, con i piedi ben piantati nella vigna.

Il tuo ricordo più bello di tutti gli anni in Nino Negri?

Quando sono venuti i miei genitori a trovarmi. Mio padre era un viticoltore, e quando sono migrato in Valtellina non era molto contento: la prima volta che vide questo territorio ne rimase impressionato e preoccupato, individuandone immediatamente le difficoltà di produzione. I miei genitori erano convinti che sarei tornato in Trentino nel giro di poco. Sono rimasto qui, con determinazione e orgoglio di appartenere a questa cantina.

Casimiro si emoziona, gli occhi diventano più lucidi, il ricordo dei genitori a Chiuro che risale a tanti anni fa è un'immagine forte e intensa. Ci salutiamo così, nell'autenticità di un abbraccio per un buon compleanno e per tanti anni di successo a venire.

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