Champagne, petizione contro il nuovo disciplinare

Champagne, petizione contro il nuovo disciplinare

La Francia in presa diretta
di Samuel Cogliati Gorlier
01 novembre 2024

Le controverse novità della regolamentazione in fieri sotto accusa. Diverse associazioni di vignaioli non ci stanno e lanciano una sottoscrizione.

Lo avevano promesso: «Se le nostre obiezioni non saranno ascoltate, non ci fermeremo». Sono stati di parola. Ma i membri del collettivo “Ça décoiffe en Champagne” non si sono mossi da soli, nella loro battaglia per mantenere la libertà di scelta sulla copertura del tappo delle bottiglie. A sostenere la causa ecologica ora ci sono anche l’Association des Champagnes Biologiques (ACB), i Vignerons Indépendants de la Champagne e la Confédération Paysanne. 

L’anno scorso l’Ue aveva autorizzato i produttori a eliminare dalle bottiglie la coiffe, ossia il foglio di alluminio e/o altri materiali che ricopre il tappo (e spesso il collo) delle bottiglie di spumante, lasciando nudo il tappo, sigillato ad esempio da una semplice fascetta di carta. Ma le istanze ufficiali champenoises, ritenendo che la coiffe sia troppo identitaria, hanno proposto una modifica del disciplinare di produzione, che vuole renderla obbligatoria. Tra le modifiche previste dal nuovo testo di legge, anche l’introduzione del vitigno chardonnay rose, nonché il ritorno al diserbo chimico sotto filare (oggi vietato durante l’inverno). 

L’opposizione al nuovo disciplinare deve avvenire entro il 26 novembre. Così i quattro sodalizi lanciano una petizione online, chiedendo a récoltants e maison di difendere la libertà di scelta. «La decisione di imporre la coiffe – scrive il collettivo – riflette un vero diniego di democrazia nella gestione sempre più “dall’alto” dell’Aoc Champagne. L’obbligo di coiffe costituisce peraltro un possibile conflitto d’interesse. Il Syndicat Général des Vignerons de la Champagne [che la sostiene, ndt] ne è infatti anche un grosso venditore».

Il consulente champenois Éric Maillot argomenta: «La produzione di alluminio è estremamente energivora: 14,5 tonnellate di CO2 per tonnellata, pari a circa 5 o 6 volte le emissioni del consumo annuo di elettricità di una famiglia francese. E l’estrazione di alluminio impiega bauxite, che genera deforestazione in aree come la Guinea. Peraltro le coiffe sono spesso fatte anche di vernici e talora di plastica, rendendone il riciclo ancora più complesso». 

Fonte foto: © ACB Aggiornamento 26 novembre 2024 

Il Collettivo "Ça décoiffe en Champagne", l’Association des Champagnes Bio (ACB), la Fédération des Vignerons Indépendants de Champagne e la Confédération Paysanne hanno consegnato di persona ad Olivier Russeil, direttore dell'INAO, un esposto redatto dall'avvocata Alexia Thoreux a sostegno del ricorso contro il nuovo disciplinare di produzione dell'Aoc Champagne. Come previsto dalla legge, il 27 novembre scadeva il termine ultimo per presentare opposizione da parte dei soggetti interessati e abilitati a farlo. Il nuovo disciplinare, proposto dalle istanze locali, prevede la reintroduzione dell'obbligo della coiffe, ossia del foglio di materiale metallico e/o plastico, che deve ricoprire tappo e collo della bottiglia, obbligo soppresso l'anno scorso dall'UE.  I quattro sodalizi hanno atteso l'ultimo giorno utile per dare più tempo a domaines e maisons interessati di firmare la petizione. I firmatari scrivono in un comunicato: "Oltre agli aspetti ecologici ed economici, il collettivo e i suoi sostenitori ricordano che la coiffe non è champenoise, e che non costituisce in alcun caso (a dispetto di quanto dicono i suoi difensori) un segno distintivo del marchio Champagne, essendo al contrario utilizzata per quasi tutti i vini spumanti del mondo, e anche per bevande analcoliche".  Ora occorrerà attendere per sapere se il ricorso sarà accolto. 

Ma c'è chi non ci sta e protesta, come Emmanuel Fourny della maison Veuve Fourny, che tuona: "La libertà di creare in seno a una appellation che è un bene comune non vuol dire poter fare cose a caso. La coiffe è un marcatore del nostro prodotto! Forse i crémants accetteranno la vostra idea. Cambiate denominazione."