Emmanuel Reynaud se n’è andato

Emmanuel Reynaud se n’è andato

La Francia in presa diretta
di Samuel Cogliati Gorlier
27 novembre 2025

Il leggendario proprietario dello Château Rayas è morto a 61 anni. Lascia una ingombrante eredità da onorare

Era una delle figure più ammirate, enigmatiche e controverse del vino francese. Emmanuel Reynaud, orgoglioso erede dello Château Rayas, rilevato nel 1880 dal suo bisnonno Albert, e di certo lo châteauneuf-du-pape più blasonato e costoso, è morto a 61 anni dopo una lunga malattia. Nonostante la sua proverbiale riservatezza, qualche indiscrezione sul suo stato di salute circolava da alcuni mesi. 

Al timone delle tre tenute ereditate dallo zio Jacques nel 1997, Emmanuel Reynaud si era guadagnato la fama controversa di un vigneron schivo, burbero, talora freddo. Chi telefonava a Rayas si imbatteva facilmente nella segreteria telefonica: «Non lasciate messaggi, non li ascoltiamo». Tanta scontrosità era in realtà una strategia finalizzata a proteggere un amore autentico e d’altri tempi per il vino e per i suoi miti. «Se non ha mai ceduto alla pressione mediatica – scrive il Consorzio di Châteauneuf in una nota –, Emmanuel non ha mai smesso di accogliere in cantina gli appassionati, con cui condivideva impressioni ed emozioni senza guardare l’orologio».

Rayas (10 ettari) e i vini delle altre tenute, acquisite tra il 1935 e il 1945 (Fonsalette, 10 ettari di Côtes-du-Rhône; Château des Tours, 40 ettari talora Aoc, talaltra Igp) sono stati risucchiati nel gorgo della speculazione finanziaria, raggiungendo quotazioni stellari. Ma questo fenomeno è tutto da registrare a valle della proprietà, perché «Emmanuel Reynaud – prosegue il Consorzio –, ha mantenuto il suo sangue freddo, senza mai cedere all’inflazione». I prezzi dei suoi vini in cantina rimanevano ragionevoli, ma la precedenza era sempre accordata ai vecchi acquirenti fedeli. Difficilissimo diventare nuovi clienti di un vino “sacro”. 

Il livello qualitativo dei vini di Reynaud è impressionante. Brillano senza esitazioni al vertice non già della Valle del Rodano, bensì della Francia intera, senza alcuna deferenza verso i bordeaux né i borgogna più celebrati, di cui surclassano spesso la finezza e la complessità. Straordinaria anche la loro capacità evolutiva. 

Ora, sui due figli di Emmanuel, Louis-Damien e Benoît, già impegnati in azienda da alcuni anni, ricade la pesante responsabilità di assicurare una continuità qualitativa e di reputazione del tutto fuori dal comune, preservando un patrimonio nazionale della Francia del vino.

Foto di copertina:©Château Rayas