La Champagne morde il freno

La Champagne morde il freno

La Francia in presa diretta
di Samuel Cogliati Gorlier
24 gennaio 2025

Vendite in netto calo nel corso del 2024. Les Maisons avvertono: «Bisogna preparare il futuro».

I dati erano attesi e hanno confermato le preoccupazioni generali. Nel 2024 la Champagne ha venduto 271,4 milioni di bottiglie nel mondo intero. Una cifra che farebbe esultare qualsiasi denominazione d’origine di Francia, ma per l’appellation regina del metodo classico si tratta di una tendenza chiaramente negativa. Nello specifico, significa un –9,2% rispetto alle vendite dell’anno 2023, che a sua volta aveva fatto registrare un –8% sul 2022. In Champagne inizia a serpeggiare una comprensibile inquietudine, anche alla luce della perdita di quote di mercato a favore di spumanti meno onerosi, primo tra tutti il prosecco.

Le istanze ufficiali reagiscono in modo trasparente ma compassato. Maxime Toubart, presidente dei Vignerons (Sgv), dichiara: «Lo champagne è un vero barometro dello stato d’animo dei consumatori. E tra l’inflazione, i conflitti mondiali, l’incertezza economica e politica in alcuni dei maggiori mercati dello champagne, come la Francia o gli Usa, non c’è molta voglia di festeggiare». Meno cupo David Chatillon, che presiede le Maisons (Umc): «È nei momenti meno favorevoli che bisogna preparare il futuro, mantenendo la rotta sugli impegni ambientali, la conquista di nuovi mercati». 

Nel 2023 lo champagne aveva rintuzzato la contrazione dei volumi con un lieve incremento del valore, dunque con un aumento dei prezzi. Il giro d’affari totale aveva toccato i 6,4 miliardi di euro. Improbabile aspettarsi un risultato analogo per l’anno appena chiuso. 

Quanto ai mercati, nel corso del 2024 sono arretrati sia quello interno (–7,2%) sia l’export (ben –10,8%). È probabilmente questo il primo motivo di preoccupazione a Reims ed Épernay, perché da oltre dieci anni le esportazioni avevano compensato la profonda crisi del mercato francese (–50% in 25 anni!). L’Italia non fa eccezione. È ancora presto per avere numeri sull’ultima annata commerciale, ma già nel ‘23 le esportazioni verso il Belpaese erano calate del 6,8% e nei primi sei mesi del ’24 le prime stime più affidabili (Pambianco Wine & Food su dati Nomisma Wine Monitor) certificavano un calo intorno al 20%. E poi c'è un dato inatteso: l’arretramento delle maisons a favore sia dei vignerons sia delle cantine sociali.