Un raccolto abbastanza magro per i vini francesi

Un raccolto abbastanza magro per i vini francesi

La Francia in presa diretta
di Samuel Cogliati Gorlier
25 settembre 2025

La vendemmia 2025 fa segnare un rimbalzo nelle quantità prodotte rispetto all’anno precedente, ma la tendenza a medio termine rimane in calo

Il ministero francese dell’Agricoltura ha reso note le prime stime riguardo la vendemmia 2025. La Francia dovrebbe produrre 37,4 milioni di ettolitri di vino, un dato che fa registrare un rimbalzo rispetto all’annata 2024, ma che rimane nettamente al di sotto della media quinquennale (42,9 milioni di ettolitri).

Due sono i fattori principali che condizionano quest’andamento: il clima e la diminuzione delle superfici vitate. L’andamento meteo di quest’estate ha visto per un verso vari episodi di fioritura difficile, che ha generato acinellatura, dunque grappoli meno generosi. D’altro canto il caldo torrido del mese di agosto ha peggiorato ulteriormente le cose, impedendo agli acini di svilupparsi: meno uva e meno succo. 

L’Esagono paga ormai anche il prezzo di una riduzione costante delle superfici vitate, dunque di una produzione strutturalmente meno abbondante. Solo nel 2024 sono stati espiantati oltre 20mila ettari. 

Il gran caldo ha costretto pressoché tutti a vendemmiare anticipatamente. In Alsazia e in Charente (Cognac) si sono battuti tutti i record di precocità. Quasi tutto il Paese ha iniziato a raccogliere durante il mese di agosto.

In Champagne si è raccolta più uva (+12%) dell’anno scorso, ma –10% rispetto alla media quinquennale. La Borgogna ha tirato un sospiro di sollievo, con un +45% di quantità sul disastroso 2024, decimato dalla peronospora. Non è andata bene invece nel Beaujolais, dove patologie, grandine, acinellatura e caldo torrido hanno consegnato i peggiori volumi di uva dal 2012 ad oggi. Si consolino gli amanti dello Jura, che grazie ai buoni risultati dello chardonnay dovrebbe finalmente festeggiare. Sempre nel quadrante nord-est, va male l’Alsazia, con addirittura un –11% in confronto all’anno passato. 

Per quanto precocissima, la vendemmia ha graziato la Loira, dove la siccità è stata localizzata. In cantina +24% di uva rispetto al ‘24. 

Deludente il 2025 nel sud del Paese. Il Sud-Ovest non ha fatto meglio dell’anno scorso, Bordeaux fa segnare un –15% a causa del caldo terribile di agosto, il Languedoc è stato falcidiato dalla siccità e dagli incendi. Nel Rodano si è raccolto poco più che nel 2024, ma sotto le medie recenti. Scenario simile in Corsica, anch’essa colpita dal caldo.

Per ciò che è dato capire sinora, per fortuna la maggior parte delle uve raccolte sembrano di buona qualità. Le prime impressioni sui vini a primavera.

Fonte foto: ©Agreste 2025