Il riesling secondo Cembra Cantina di Montagna

Il riesling secondo Cembra Cantina di Montagna

La Verticale
di Alessandro Franceschini
05 dicembre 2024

I terreni porfirici e le altitudini della Val di Cembra sono ideali non solo per il müller thurgau ma anche per il riesling renano. Una mini verticale di tre annate per scoprire l’evoluzione degli ultimi millesimi in commercio della cooperativa trentina

Il territorio è probabilmente tra i più vocati presenti in Italia per una varietà in particolare, il müller thurgau, che qui beneficia sia di suoli ricchi di porfido di origine vulcanica che delle notevoli escursioni termiche tra la notte e il giorno grazie ad altitudini che arrivano fino a 900 metri. Ma l’unicità di questo ambiente montano, severo quanto profondamente autentico, dove resiste una piccola ma compatta comunità di vignaioli, può donare non poche soddisfazioni anche con un altro vitigno a bacca bianca, iconico e altrettanto amato da moltissimi appassionati: il riesling.

Stefano Rossi, enologo di Cembra Cantina di Montagna«Per noi la Valle di Cembra è in grado di donare vini longevi, che hanno bisogno di tempo per emergere. Questa prima mini verticale del nostro riesling vuole esserne un esempio». Ne è convinto Stefano Rossi, che dal 2011 è enologo di Cembra Cantina di Montagna, cooperativa locale che unisce il lavoro di poco più di 300 vignaioli, entrata nell’orbita della Cantina La-Vis a partire dal 2002. 

Sono cambiate molte cose negli ultimi anni, soprattutto a partire dal 2022, quando l’azienda ha deciso di alzare l’asticella della qualità media dei propri vini, razionalizzando l’assortimento complessivo su 6 etichette, una delle quali è proprio quella dedicata al riesling renano. Non è però cambiato l’ambiente e l’approccio complessivo alla vigna, custodito da piccoli vigneron che possiedono ciascuno in media circa mezzo ettaro e hanno il compito di accudire una buona parte dei 700 chilometri di muretti a secco presenti in valle e che richiedono una costante manutenzione, facendo parte integrante del paesaggio della Val di Cembra (vedi qui per approfondire il territorio della Val di Cembra).

«Si tratta di una varietà complicata» ha spiegato l’enologo durante l’incontro per presentare le ultime annate della cantina. «Produce poco, ha acini piccoli e se si sbaglia il giorno della vendemmia anche di poco è un problema perché ha la buccia sottile e il rischio è quello di portare in cantina uve non integre». Non resta che monitorare le vigne con attenzione e assaggiare gli acini. «Nel suo patrimonio ha un pH basso e una grande acidità, va quindi portato alla giusta maturazione». Niente pergola, tipica da queste parti, come sistema di allevamento, ma la spalliera, «che consente di raggiungere una maggiore maturazione». Vendemmia solitamente verso la fine di settembre e l’inizio di ottobre, al netto delle eccezioni.

La verticale

Vigneti terrazzati tra i 500 e i 650 metri di altitudine con esposizione prevalentemente a sud-sud/ovest, su terreni ricchi di scheletro grossolano, ovvero scaglie di porfido. Pressatura soffice, fermentazione e affinamento in acciaio, con una piccola parte che passa anche in botti di rovere francese. È questa la carta di identità del riesling della cantina di Cembra, che predilige altitudini un po’ meno importanti rispetto al cugino müller thurgau, con un contenuto alcolico che nelle tre annate degustate si è mantenuto intorno al 12/12,5%, un’acidità generosa sempre sopra i 7,5 gr/l e, soprattutto, l’ambizione di voler cavalcare il tempo. «Stiamo selezionando vigneti ad hoc per il riesling e dando indicazioni precise ai soci sulla loro gestione» continua Stefano Rossi. «Abbiamo creato un database con le caratteristiche di 10 vigneti: in base alle annate, selezioniamo i 2/3 che ci permettono di avere il meglio nel bicchiere».

Trentino DOC Riesling 2022

Vendemmia intorno al 20 settembre per un’annata di media raccolta dal punto di vista quantitativo. Nel bicchiere mostra tutta la gioventù del varietale, con delicate note floreali e un frutto bianco, di pesca, ancora in fieri. Freschezza e, soprattutto sapidità, visti i terreni che ospitano il riesling, non mancano. Vino delicato, soffuso, di buona finezza, che non colpisce al palato per ricchezza e lunghezza, quanto per piacevole scorrevolezza e beva.

Trentino DOC Riesling 2021

«È stata una delle annate più tardive degli ultimi 50 anni» commenta l’enologo e causa di una vendemmia che è iniziata il 4 ottobre in quello che la cantina definisce un vero e proprio “stato di grazia” sul fronte dell’equilibrio fra acidità e maturità zuccherina. Nel bicchiere i profumi cominciano a mostrare le prime classiche note idrocarburiche, mai però predominanti, che ben si fondono con quelle di pesche e albicocche mature. La bocca è decisamente sapida e come sempre di bella freschezza, con un discreto allungo finale.

Trentino DOC Riesling 2020

Forse il più convincente dei tre campioni, per complessità ed equilibrio. L’annata è stata ottima sul fronte qualitativo e quantitativo, con una vendemmia iniziata il 22 settembre. Se le note idrocarburiche sono sempre ben presenti, il connubio con quelle agrumate di pompelmo e quelle di frutti tropicali, come ad esempio il passion fruit e il mango, donano un bouquet ricco e di bella complessità. Il palato, anche in questo caso, non è mai voluminoso e ricco, quanto fresco e soprattutto sapido.