Spagna: i territori lontano dai riflettori – Terza parte

Spagna: i territori lontano dai riflettori – Terza parte

Mondo Vino
di Paola Lapertosa
01 marzo 2021

Continua il viaggio in Spagna, con Luisito Perazzo, alla scoperta di territori e denominazioni poco note, ma ricche di fascino e di vini di grande carattere.

Il viaggio nell’altra Spagna prosegue alla volta di altri territori lontani dalle classiche rotte degli amanti del vino iberico, alla scoperta di luoghi ricchi di suggestioni, fascino e, soprattutto, di vini da conoscere, cercare e degustare. Perché dopo due incontri ormai abbiamo capito davvero che la Spagna nasconde un piccolo universo vinicolo.

Se negli incontri precedenti Luisito Perazzo ci ha condotto tra le denominazioni del centro (vedi qui) e del sud del Paese (vedi qui), questa volta sono protagonisti le isole e i territori del levante spagnolo: partiremo dai Paesi Baschi per arrivare in Aragona e Catalogna fino ad approdare nel Levante (Valencia e Murcia) e concludere la serata nelle isole Baleari e Canarie.

I Paesi Baschi

Questa parte di Spagna, all'estremità occidentale del confine con la Francia, è il santuario dell'alta gastronomia spagnola ed europea, una terra sorprendentemente verde e dal clima atlantico, in cui nascono vini peculiari ancora poco conosciuti, dai tenui riflessi verdi, con marcata acidità, delicatamente carbonici e da consumare freschi.
Come molte parti della Spagna, le vigne sono coltivate fin da quando la penisola iberica faceva parte dell'Impero Romano e attualmente ha tre denominazioni, prodotte prevalentemente con il vitigno bianco ondarrabi zuri e quello rosso ondarrabi beltza, di scarso colore e dai tratti vegetali semplici.
Le tre denominazioni sono nate per distinguere le diverse caratteristiche di questa regione.
La DO Chacolí de Guetaria è una piccola zona che gode di un clima mite di influenza atlantica, con temperature medie elevate e terreni ben drenati: la vite, soprattutto a bacca bianca e coltivata a pergola, regala vini dalla peculiare singolarità aromatica, una buona freschezza e una moderata gradazione alcolica.


Il territorioLa DO Chacolí de Bizkaia fornisce vini di pronta beva, prodotti con i vitigni bianchi ondarrabi zuri, ondarrabi zuri zerratia e il mune mahatsa (come qui è noto il folle blanche). Qui il territorio è solcato da formazioni montuose di considerevole altitudine che danno luogo a un territorio molto frammentato formato da anguste valli attraversate da fiumi che talvolta, a causa delle ingenti piogge che possono riversarsi in un ristretto periodo di tempo, possono assumere carattere torrenziale.
Infine, la DO Chacolí de Álava che ha visto aumentare la produzione di 5 volte negli ultimi 20 anni ed è conosciuta soprattutto per i suoi vini rossi prodotti nei vigneti che rientrano nella DO Rioja.

Aragona

Questo territorio si estende dalla piana del fiume Ebro ai Pirenei fino agli estremi confini settentrionali della Spagna. Le numerose cantine della regione hanno intrapreso, negli ultimi anni, un processo di ammodernamento che garantisce vini eleganti e strutturati in grado di competere con i più grandi nomi della produzione spagnola.
Tra le denominazioni c’è la DO Calatayud, situata nell'angolo sud-occidentale della provincia di Saragozza, circondata dalle formazioni montuose del massiccio del Moncayo e sviluppata intorno a una complessa rete idrografica formata dagli emissari dell’Ebro. Il vitigno predominante è il rosso garnacha accompagnato dal bianco macabeo, che danno vita a vini rossi, bianchi e rosati di notevoli qualità.


DO SomontanoLa DO Campo de Borja è realizzata in una zona dalle condizioni climatiche rigide, un clima estremo e un suolo viticolo poco compatto e pietroso in cui la garnacha mostra le sue migliori qualità enologiche, dando luogo a una interessante produzione di vini rossi e rosati. In questa area geografica anche il moscatel romano (che non è altro che il moscato d’Alessandria) e il macabeo offrono risultati davvero invitanti.
La DO Somontano, che comprende 43 comuni, racchiude vini nati da vitigni garnacha, moristell, tempranillo, cabernet sauvignon, parraleta, macabeo, garnacha blanca e chardonnay, mentre la DO Carinena è una denominazione tradizionale e rinomata in cui il terreno leggermente mosso è perfettamente adatto alla garnacha tinta, al mazuela, al macabeo e alla garnacha bianca.

Catalogna

In un’area molto vasta, assai complessa e diversificata, nascono vini di alta qualità dovuta a una tradizione produttiva più che millenaria, accompagnata e sostenuta da una continua ricerca di innovazione. In Catalogna numerose cantine hanno, infatti, saputo mantenere il valore dei vitigni autoctoni senza dimenticare quelli internazionali, ottenendo risultati di grande personalità.
Ma questa terra è anche la patria del Cava, lo spumante metodo classico più famoso della Spagna, prodotto per il 98% nel medio Penedés, compreso tra le città di Barcellona e Tarragona. In ogni caso il disciplinare del Cava consente che questa tipologia venga prodotta anche in municipios lontani dalla Catalogna quali La Rioja, Aragòn, Navarra, Valencia ed Extremadura.


DO CavaLa sua storia è legata a Luis Justo y Villanueva, direttore dell’Istituto Agrario di Sant’Isidro, che nel 1851 cominciò a produrre spumanti metodo classico, utilizzando le uve dello champagne. Ma è solo nel 1872 che cominciò una nuova produzione di spumanti metodo classico, quando Josep Raventòs sostituì i vitigni francesi con quelli locali dalla spiccata acidità come macabeo, parellada, xarel-lo, malvasia riojana, garnacha tinta e monastrell. Infine, nel 1989 la Comunità Europea riconosce il Cava come Vino Espumoso de Calidad Producido en una Regiòn Determinada.
Il termine vuol dire “cantina” e deriva dalle numerose gallerie sotterranee scavate nel gesso dove il vino matura sui lieviti in condizioni di temperatura e umidità ottimali, costanti per tutto l’anno. Il suolo ricco di fossili marini, sabbia, gesso e calcare dona al vino una sensazione delicatamente terrosa, quella che qualcuno chiama “impronta catalana”. A seconda delle tipologie ha un periodo di maturazione variabile: almeno 9 mesi per i Cava base, 15 per il Cava Reserva e 30 per il Cava Gran Reserva.

Baleari (Maiorca, Minorca, Ibiza e Formentera)

La storia della viticoltura nelle Baleari risale al VI secolo a.C., grazie a favorevoli condizioni orografiche e climatiche. Oggi, i vini di queste isole sono ricchi di personalità e stile: i bianchi e rosati si bevono giovani e sono vivaci e freschi, mentre i rossi diventano intensi e rotondi con un po’ di affinamento.
Queste tre isole sanno regalare vini pronti da bere, perfetti per i giovani turisti che d’estate affollano le loro spiagge e i loro locali notturni.
Nella sola isola di Maiorca, nonostante la semplicità delle tipologie prodotte, si trovano due denominazioni di origine. La DO Binissalem-Mallorca si trova nel centro geografico dell'isola, di piccola estensione, ma con caratteristiche vinicole dalla lunga tradizione. In un paesaggio di morbidi rilievi, dove dominano la pianura e i terreni calcarei, profondi, rocciosi, di struttura adeguata, la vite raggiunge una maturazione equilibrata dando origine a vini di marcata personalità e stile. Invece, nella zona Plá i Llevant, che significa "pianura e costa orientale di Maiorca", nasce la DO omonima: i suoli calcarei di origine terziaria sono particolarmente vocati al vigneto e creano grandi prospettive di sviluppo per vini mediterranei di qualità.

Comunidad Valenciana e Murcia

Una parte della costa mediterranea spagnola è occupata dalle Comunità Autonome di Valencia e Murcia: storicamente rinomate per la loro abbondante produzione di vini sfusi e da tavola, queste regioni stanno cercando oggi di riscattarsi, puntando sul miglioramento qualitativo dei vitigni autoctoni, in particolare del rosso bobal, e su innovazioni del processo produttivo.
Della Comunidad Valenciana fanno parte le DO Alicante, Utiel-Requena e Valencia.
Nella provincia di Alicante, su entrambi gli argini del fiume Vinalopó, si estendono i vigneti di questa DO, in cui i vitigni monastrell, garnacha tintorera, bobal e forcallat creano vini rossi robusti e di grande estratto, dal colore rubino intenso e aromi caratteristici.
Tra i fiumi Turia e Cabriel si trova la DO Utiel-Requena, il cui vigneto è coltivato per il 90% con bobal tinta, seguito dal tempranillo che qui raggiunge eccellenti risultati.
La DO Valencia, invece, fa parte di una zona eccellente dal punto di vista geografico e climatico regalando vini rossi con il colore più intenso di tutto il Levante spagnolo. Nelle quattro zone di Alto Turia, Valentino, Clariano e Moscatel de Valencia i vini sono diversi: nella prima area predomina il vitigno bianco merseguera, nella seconda la malvasia, il pedro ximénez e il moscatel, nella terza il monastrell e infine, nella quarta, il moscatel.

Della Murcia fanno parte le DO Bullas, Jumilla e Yecla.
Bullas è una zona interna, di forte personalità e fascino esotico grazie ai suoi altipiani e valli racchiusi tra montagne di considerevole altezza: in questa area il monastrell trova un habitat particolarmente adeguato, seguito dal tempranillo e dai bianchi airén e macabeo. La DO offre soprattutto vini rosati molto apprezzati per la loro eccellente struttura e il retrogusto piacevolmente fruttato.
La DO Jumilla si trova tra le province di Albacete e Murcia e offre per la maggior parte vini da monastrell, che spesso affinando in rovere hanno un ottimo corpo e notevole ricchezza alcolica.
Yecla ha, invece, terreni poveri e permeabili che sfruttano le scarsissime piogge garantendo ottimi risultati soprattutto per i vini rossi, che qui sono robusti, color rubino, saporiti, con un aroma intenso e grande personalità.

Canarie


SpagnaConosciute un tempo per la produzione di vini liquorosi e passiti, le Isole Canarie sono state protagoniste negli ultimi vent'anni di una rinascita enologica che le ha rese “terra enoica d’eccezione” grazie anche alle tante denominazioni di origine dei suoi vini.
I suoi terreni di origine vulcanica sono ricoperti di un manto di lava tritata e sono accarezzati dal vento caldo degli Alisei; la vicinanza con l’Africa garantisce un clima quasi privo di precipitazioni e piuttosto mite lungo tutto il corso dell’anno. Tutte queste caratteristiche hanno contribuito a creare un sistema di allevamento speciale in cui le viti sono immerse in conche scavate a mano e ricoperte di cenere vulcanica che ha il potere di nutrirle, proteggerle dalle malattie e dotarle del giusto grado di umidità.
Nelle Canarie si coltivano ben 33 varietà di uva e ci sono ben 10 denominazioni di origine. A nord-ovest, in mezzo all'Oceano Atlantico, sorge La Palma o Isla Bonita, un’isola a forma di "ascia di selce" che si struttura intorno al più vasto cratere vulcanico esistente. La DO che porta il suo nome si estende per gran parte del contorno insulare su suoli profondi, fertili e ricchi di minerali e racchiude tre sottozone: Fuencaliente-Las Manchas, una zona di intensa attività vulcanica con terreni coperti da strati di ceneri e da vigne collocate vicine alle colate laviche  in cui la malvasia regala vini ampi e di ineguagliabile personalità ; Listan bianca, una zona che produce vini moderni e di buona consistenza al palato; Vinos de Tea, una denominazione di vini singolari e poco conosciuti.
Di fronte all'Oceano Atlantico si trova l'isola di El Hierro, la più occidentale e meridionale delle Canarie, con coste a picco sul mare, terreno poroso e ripide pendenze. In questa denominazione la coltivazione del vigneto è localizzata in una serie di macchie isolate: El Golfo, ai piedi di un enorme faraglione di pietra; La Sabinosa, produttrice di vini dolci; El Pinar, più alta e fertile; Echedo, dove i terreni sono coperti da lapilli.
La denominazione Lanzarote si estende su tutta l'isola costellata da numerosi coni vulcanici di scarsa altitudine e caratterizzata da un vento caldo proveniente dal Sahara: la configurazione del terreno e la disposizione del vigneto dipingono un paesaggio di grande bellezza e singolarità, anche grazie ai colori ocra e rosso dei minerali, il nero delle ceneri e il verde della vite. Le piante sono poste su una cappa di ceneri vulcaniche a forma di materasso che diventano grandi buche a forma di cono invertito.
L’isola Gomera, come il resto delle Canarie, è vulcanica e la DO omonima è caratterizzata da vigneti suddivisi in quasi 5000 appezzamenti, mentre nella DO Gran Canaria le vigne si coltivano su una gran quantità di suoli, nei fondivalle e sui pendii ricoperti di resti vulcanici che trattengono l'umidità.
Infine, nell’isola di Tenerife ci sono cinque denominazioni: la DO Abona, situata nel versante meridionale di Tenerife e caratterizzata da terreni argillosi di colorazione scura e molto fertili; la DO Tacoronte-Acentejo che si trova sul versante nord della Cordigliera dorsale, interessante per i vini rossi giovani, molto corposi al palato e con un carattere aromatico e fruttato particolare, che godono da sempre di un meritato prestigio regionale. La DO Valle de Güimar racchiude un’area nel versante meridionale particolarmente adatta alla coltivazione di uva a bacca bianca regalando vini di sottili ed eleganti. La DO Valle de la Orotava situata nel versante settentrionale della Cordigliera Dorsale dell'Isola, è caratterizzata da un’atmosfera magica e un dolce clima che risente del flusso benevolo degli Alisei, che la rendono molto adatta alla coltivazione della listan blanca come della listan negra. Infine, la DO Ycoden-Daute-Isora, che occupa l'angolo nord-occidentale dell'isola e fa riferimento ai tre antichi regni delle Canarie che occupavano il territorio in epoche preispaniche. Si tratta di una zona molto verde, dotata di vari pendii solcati da scarpate e pianure in prossimità del mare. Qui i terreni hanno buona fertilità e drenaggio e predominano i vitigni listan blanca e listan negra dai quali si ottengono vini bianchi e rosati moderni, leggeri, freschi ed equilibrati nonché rossi giovani, leggeri e profumati.