Il Lugana fissa i suoi obiettivi: enoturismo, mercato interno e internazionalizzazione

Il Lugana fissa i suoi obiettivi: enoturismo, mercato interno e internazionalizzazione

News dai Consorzi lombardi
di Alessandro Franceschini
11 aprile 2023

«Dobbiamo diventare una wine destination grazie al ruolo del lago di Garda». Al Vinitaly il debutto ufficiale di Edoardo Peduto, neo direttore del Consorzio Lugana DOC.

Una lunga esperienza prima a Vinitaly International, poi con il Consorzio del Grana Padano, ma un comune denominatore: un grande focus sulla promozione, soprattutto a livello internazionale. Sono alcune delle peculiarità che si porta in dote Edoardo Peduto, neo direttore del Consorzio Tutela Lugana DOC e che proprio durante l’ultima edizione del Vinitaly ha debuttato ufficialmente nel suo nuovo incarico. 

«Sono molto felice e onorato di rappresentare una denominazione che ha in sé già tutto» spiega a Viniplus di Lombardia il manager, classe 1978, studi in marketing e comunicazione, che oltre a curare i rapporti con gli associati e gli enti esterni, avrà come obiettivo principale quello di sviluppare l’immagine e la notorietà di un vino e di un marchio che ha ancora grandi potenzialità davanti a sé.

«Il Lugana si deve identificare con il lago di Garda e diventare sempre di più una wine destination. Questo è un asset sul quale il Consorzio sta già lavorando da tempo e che porterò avanti in modo deciso in questa prima fase». Sul piatto operazioni di incaming con influencer, giornalisti, professionisti del settore, ma non solo. «Abbiamo avviato da tempo un progetto di formazione con i nostri soci: la capacità di saper accogliere e ricevere i turisti è importante ed è a mio avviso uno strumento non solo economico ma di incredibile comunicazione. Un turista o un appassionato di vino non può che innamorarsi del nostro territorio, parlare bene di noi e dei nostri vini, una volta che li ha conosciuti in modo diretto e autentico da vicino».

Nel 2022 sono state prodotte 28 milioni di bottiglie di Lugana da un’area di produzione di 2560 ettari vitati, il 70% delle quali esportate all’estero, a cominciare dalla Germania, primo mercato di destinazione, ma poi anche Svizzera, Nord Europa, UK e Giappone. «L’internazionalizzazione è fondamentale, consolidando storici mercati come la Germania, ma incrementando la nostra presenza in altri. Ma un altro asset sul quale punteremo è certamente l’ampliamento del mercato interno». continua ancora Peduto. «Oggi il Lugana in Italia viene bevuto principalmente nell’area di produzione, quindi in Lombardia e Veneto: ora vogliamo ampliare il raggio di azione nelle principali città italiane anche attraverso un road show che si chiama “Lugana on tour”, che toccherà anche Roma e Firenze. Obiettivo: andare oltre la nostra comfort zone».