L'Whiskey Irlandese

L'Whiskey Irlandese

Non solo vino
di Fiorenzo Detti
01 ottobre 2006

Continua il nostro incontro con i distillati

Gli irlandesi hanno una vasta scelta di frasi per il brindisi e generalmente si tratta di auguri di benessere o felicità, sia per le occasioni ufficiali che per quelle informali. L’unico prodotto considerato adatto per queste circostanze è il loro Whiskey.

Il Whiskey irlandese nessuno sa con certezza quando è nato, mentre è noto che l’arte della distillazione giunse in Irlanda verso il sesto secolo d.C. probabilmente dal Medio Oriente, portato da alcuni monaci missionari che impararono la distillazione nell’area del Mediterraneo, già citata da Aristotele alla fine del quarto secolo. La parola Whiskey deriva dall’espressione gaelica Uisce Beatha (foneticamente: “isk’ke-ba’ha”) poi anglicizzata, prima in Uisce, poi in Fuisce e infine in Whiskey.

Durante il 19° secolo il Whiskey irlandese divenne una delle bevande preferite negli Stati Uniti d’America, dove si trovavano in vendita oltre 400 etichette diverse. L’Irlanda a quei tempi era la maggior produttrice di whisky al mondo. Poi con il proibizionismo, introdotto negli Stati Uniti dal XVIII emendamento costituzionale, ratificato il 29 gennaio 1919 allo scopo di arginare un alcolismo dilagante, il commercio degli Whisky irlandesi segnò tremendamente il passo. Per puro caso il proibizionismo coincise con un periodo molto turbolento della storia d’Irlanda, si unirono altre vicissitudini legate alla guerra d’indipendenza del 1916, seguita dalla guerra civile durata dal 1919 al 1921, e anche una successiva guerra commerciale contro l’Inghilterra, dove furono istituite delle vere barriere doganali nei confronti dei reciproci prodotti, che contribuii a mandare definitivamente in crisi la diffusione e la vendita del whiskey irlandese il quale non ebbe più accesso agli interessanti mercati controllati dall’Inghilterra e dell’Impero Britannico

Le distillerie irlandesi durante i lunghi anni del proibizionismo, persero forza: molte delle piccole furono costrette a chiudere, mentre quelle più grandi ridussero sensibilmente la produzione, dando fondo alle loro riserve di whiskey da invecchiamento.

Con l’abolizione del proibizionismo americano abrogato il 5 dicembre del 1933.

l’Irlanda non fu pronta e in grado di far fronte alla “grande sete” degli americani, lasciando buona parte del mercato ai cugini scozzesi ed ai loro “scotch whisky”.



La maggior parte oggi del whiskey irlandese viene prodotto nel nuovo centro di distillazione inaugurato nel 1975 a Midleton nella contea di Cork, dove si producono diversi tipi di whiskey con le ricette delle più vecchie e blasonate distillerie.



I’whiskey rlandese è ottenuto da orzo maltato ma si utilizza anche molto orzo non maltato e altri cereali.



L’Irlanda a differenza della Scozia, pur essendo ricca di giacimenti di torba, non utilizza questo fossile per alimentare i forni di essiccazione del cereale, preferisce ottenere un prodotto ricco dei soli profumi primari della materia prima impiegata,, secondari della fermentazione e terziari dal processo evolutivo durante l’invecchiamento in botte, senza conferire queste note “empireumatiche” trasmesse dalla torba. Solo negli ultimi anni per invogliare i consumatori sono usciti sul mercato alcuni Whiskey torbati che sono una novità assoluta.



Mentre quasi tutti gli whisky della Scozia vengono distillati due volte prima di ottenere un prodotto pronto per l’invecchiamento in botte, l’whiskey d’Irlanda si distilla tre volte. Si vuole ottenere un prodotto che esce dal distillatore a circa 85 % volume di alcol, maggiormente “pulito” di eventuali impurità e sostanze grevi.



Il whiskey di malto lo si ottiene come in Scozia solo da orzo maltato e distillato in alambicchi discontinui di rame chiamati “pot still” letteralmente “pentola di distillazione”.



Mentre i vari Blended si ricavano da una mescolanza di vari whiskey ottenuti oltre che in discontinuo, anche da una distillazione industriale con alambicchi a colonna, nel nuovo impianto di Midleton ci sono quattro distillatori discontinui da 760 ettolitri l’uno e sette “column still” per l’whiskey a colonna che possono anche essere interconnessi e utilizzati in tutti i tipi di sequenze di distillazione.



L’Whiskey d’Irlanda deve per legge invecchiare almeno tre anni, anche se spesso vengono maturati molto più a lungo senza peraltro quasi mai superare i 10-12 anni. Viene considerata ottimale la gradazione alcolica di circa 70 gradi per l’invecchiamento in botte. Quindi l’whiskey che esce dal distillatore con circa l’85% di alcol viene leggermente ridotto mediante aggiunta di acqua prima di metterlo in botte per il periodo di “maturazione”. Dopo l’invecchiamento stabilito, prima di essere imbottigliato subisce ancora una definitiva riduzione di grado mediante aggiunta di acqua deionizzata, per portarlo alla gradazione voluta per il commercio, mai per legge meno del 40% volume.



Il Whisky irlandese viene apprezzato nella preparazione dell’Irish Coffee bevanda nata nel 1952 per merito del barman Joe Sheridan che tonificava i primi viaggiatori transoceanici presso il piccolo aeroporto di Shannon, nel sud ovest dell’Irlanda, unendo al Whisky irlandese, del caffè e dello zucchero, completando il drink con panna fresca in superficie. L’aeroporto di Shannon per i voli da e per le americhe a quei tempi era una vera porta d’accesso dall’est all’ovest, la fama dell’Irish Coffee si diffuse rapidamente sino a diventare una delle bevande preferite in diversi locali americani. Uno dei più importanti locali di San Francisco, il Buena Vista al Fisherman’s Wharf fu il primo a far conoscere questo hot drink per merito di un giornalista del San Francisco Chronicle che ne parlò in un suo articolo. Oggi questo locale insignito con tanto di targa all’ingresso dove si certifica che fu il primo a promuovere l’Irish Coffee in America, prepara per la sua clientela più di duemila Irish Coffee al giorno !!!



Il Whiskey irlandese oltre che utilizzato per la preparazione di diversi cocktail è soprattutto consumato liscio, servito con acqua a parte o leggermente allungato con un poco di acqua fresca, accompagnato con nocciole, arachidi o anacardi tostati, frutta disidratata, prugne secche, datteri, fichi o uvetta sultanina.



Slainte, agus saol agat ! Salute e lunga vita !

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