Claudia Marcarini e Valentina Vago - Bottega dell'Arte del Vino

Claudia Marcarini e Valentina Vago - Bottega dell'Arte del Vino

Sommelier al lavoro
di Giordana Talamona
14 ottobre 2014

Storie diverse, stessa passione. Claudia e Valentina, della Bottega dell’Arte del Vino di Milano, sono diventate sommelier percorrendo strade diverse, l’una lasciando un lavoro in uno studio tecnico, l’altra cercando un’opportunità dopo la laurea. In entrambi in casi si è trattato di una scommessa vinta: fare di una passione il proprio lavoro

Valentina, come si è avvicinata a questo mondo?

Ricordo che, intorno ai venticinque anni, cenavo spesso fuori casa in compagnia di amici. Frequentando diversi ristoranti ho cominciato a capire che dietro al vino c'era molto più di quanto immaginassi. In breve la passione è cresciuta al punto da iniziare il corso AIS nel 2004. Dopo qualche anno ho lasciato il lavoro da impiegata, per lavorare in questa enoteca.

E lei, Claudia?

È cominciato tutto quando, da studentessa, vivevo a Firenze. Le classiche gite fuoriporta a Montepulciano e Montalcino mi hanno fatto amare il vino. Dopo la laurea in Lettere, mi sono iscritta al corso AIS, conseguendo il diploma da sommelier nel 2008. Con la delegazione di Milano ho collaborato moltissimo, finché non ho iniziato a lavorare in questa enoteca.

C'è un falso mito che si trova spesso a dover sfatare con la sua clientela?  

Sì, che il vino è un lusso. Molti clienti entrano in enoteca chiedendo se possono fare un regalo con venti euro, ed io rispondo che, se vogliono, possono farne due con quella cifra! Purtroppo l'acquisto di vino in enoteca è legato ancora al concetto di lusso. Cerco, dunque, di far passare il messaggio che per bere del buon vino non è necessario spendere grandi cifre. Semmai il concetto di lusso è più legato al brand, anche nella grande distribuzione, dove si trovano spesso vini noti di qualità discutibile.

Valentina, la rapida evoluzione del settore ha finito per cambiare anche il "cliente tipo" delle enoteche?

Senza dubbio, oggi la clientela è molto più informata, anche grazie alle App degli smartphone. Spesso, prima che mi chiedano consiglio, li vedo documentarsi in rete, ma questo non significa che siano più competenti, ma solo più informati. Anche per questo cerco di modulare la mia comunicazione in base alle persone che entrano in negozio, evitando di sovraccaricarli di troppe nozioni. Se mi rendo conto di essere in presenza di un appassionato, allora entro nel dettaglio, spiegando la provenienza, il territorio e i profumi che possono aspettarsi da un vino. In caso contrario, cerco di appassionarli attraverso un racconto o un aneddoto.

Claudia Marcarini e Valentina Vago

Come è lavorare in un settore ancora declinato al maschile?

Non ho trovato alcun pregiudizio, al contrario. I clienti più âgée, forse, fanno ancora fatica a chiedere consiglio a me o a Claudia, scambiandoci il più delle volte per delle addette alla vendita senza competenze enologiche specifiche. Quando capita sorrido, perché probabilmente non sono ancora abituati a vedere delle sommelier donne.

Claudia, è d'accordo?

Sì, come diceva Valentina si tratta di persone un po' in là con gli anni, mentre la clientela più giovane è affascinata dal sentir parlare una donna di vino, soprattutto se si tratta di rossi. D'altra parte le signore del passato bevevano soprattutto vini dolci e Champagne, quindi fa ancora un certo effetto una donna che parla con competenza di vini rossi. Ma il mondo sta cambiando in fretta, e trovare una sommelier donna, per fortuna, non è più un'eccezione.

Valentina, trova che le donne abbiano una sensibilità diversa nel degustare i vini?

In generale trovo che ci sia una maggiore attitudine, probabilmente dovuta a un senso critico più sviluppato. Senza contare che ho riscontrato una maggiore capacità nelle donne a riconoscere i profumi.

Mentre nella scelta di un vino, Claudia?

La donna si basa spesso sui propri gusti personali, mentre l'uomo si indirizza più facilmente verso il brand o la denominazione nota. In generale, posso dire che quando una donna è preparata, ne sa più di un uomo, nonostante quest'ultimo si dichiari esperto, salvo poi aver bevuto solo Brunello, Barolo e Amarone.

A entrambe, quali sono le ultime tendenze?

Valentina - Non ce n'è una in particolare. È relativamente in frenata la Franciacorta rispetto al Trento Doc, che sta guadagnando qualche posizione. Il Conegliano Valdobbiadene sta continuando ad essere molto richiesto, così come i vini a basso contenuto di solfiti.

Claudia - Molti dei nostri clienti puntano ancora sul grande nome per la regalistica, mentre altri preferiscono i vini regionali. A Milano, d'altra parte, vivono molte persone del sud, che spesso desiderano cenare col vino della loro regione d'origine. Mentre il vino lombardo è richiesto spesso solo dai turisti. 

Bottega dell'Arte del Vino - MilanoIL VINO LOMBARDO PREFERITO  

Claudia - Faccoli Franciacorta Dosaggio Zero

Valentina - Non riesco davvero a scegliere tra il Valtellina Superiore Docg Riserva del Fondatore Az. Balgera ed il Curtefranca Doc Tamerlano 2011 dell'Azienda Cà del Vent. Me li concedete entrambi?

 

CHI SONO

Claudia Marcarini studia a Firenze laureandosi in Lettere. È proprio nei quattro anni passati in Toscana che si appassiona alla produzione del vino, visitando alcune aziende vinicole e lavorando presso un "Vinaino". Dopo la laurea diventa sommelier, collaborando con l'Associazione durante i corsi, i banchi d'assaggio e come relatrice per gli eventi esterni (es. Wine Love, Identità golose  ecc.). Lavora come sommelier per una crociera della Costa Pacifica. Dal 2007 al 2009 lavora presso l'enoteca Sinibaldi-Ferrari. Dal dicembre 2009 lavora presso La Bottega dell'Arte del Vino per l'organizzazione di serate e la vendita diretta. Collabora col sito Leiweb come personal sommelier.

Valentina Vago scopre il mondo del vino in età adulta. «Il vino è stata una conquista per me. - spiega - Non sono nata in mezzo alle terre del vino, non sono cresciuta in una famiglia per cui il vino fosse qualcosa di importante. Conclusione: sono arrivata ai vent'anni pensando che il vino non mi piacesse». Uscendo a cena con gli amici, inizia a capire che il vino le piace, ma «solo quello davvero buono». Nel 2004 inizia il corso Ais. Nel 2008-2009 lascia il lavoro da impiegata per lavorare presso la Bottega dell'Arte e del Vino di Milano.  

BOTTEGA DELL'ARTE DEL VINO

25, V. G. Fara - 20124 Milano (MI) | tel: 02 6697596 - fax: 02 6697119

Sito: www.arte-del-vino.it

Giorno di chiusura: domenica

Specialità: enoteca con 850 etichette da tutto il mondo. Selezione di 300 distillati e liquori. Degustazioni e serate coi produttori.