Giuseppe Turrina - Drink Service

Giuseppe Turrina - Drink Service

Sommelier al lavoro
di Giordana Talamona
03 ottobre 2012

Aprire un’enoteca oltre trent’anni fa a Lumezzane, in Val Trompia, tradizionalmente terra di industrie, è stata una vera e propria sfida per Giuseppe Turrina e la sua famiglia. “Per fortuna i valtrumplini non sono solo dediti al lavoro: amano la musica, il teatro, le automobili e sono dei buongustai”

Giuseppe Turrina“Proprio per questo, dopo essere diventato sommelier, ho potuto trasmettere loro quella stessa passione ricevuta da mio padre e dai miei maestri”. Grazie a quella prima sfida vinta, e alla passione per le birre di Massimo, suo figlio, Giuseppe Turrina può continuare nel rinnovato obiettivo di fare della sua enoteca, la Drink Service, un luogo di aggregazione culturale, dove rimanere appagati dal piacevole connubio edonistico tra vista, olfatto e gusto.

Cosa l’ha spinta a intraprendere questa professione?

Ho seguito le orme di mio padre Angelo, originario di Polpenazze, un territorio in cui le colture tipiche e tradizionali sono la vite e l’ulivo. Fu lui a trasmettermi la passione per questo lavoro, cosa che mi ha permesso di andare avanti negli anni.

Una sfida coraggiosa quella dell’apertura di un’enoteca a Lumezzane.

Seppur la Val Trompia sia proprio in mezzo a due territori estremamente vocati per il vino, la Franciacorta e la Valtènesi, l’economia della zona è sempre stata legata all’industria del tondino e dei casalinghi, quindi aprire un’enoteca, quando il vino sfuso era la regola, è stata una bella scommessa.

Su che cosa ha puntato?

Mi sono chiesto come avrei potuto essere sufficientemente competente per consigliare la mia clientela nella scelta dei vini. Per questo ho deciso, nel 1984, di frequentare il primo corso AIS, e di andare avanti, via, via fino all’esame da professionista, nel 1999.

La sua fortuna?

Aver frequentato, da subito, eccellenti professionisti come Giovanni Creminati e Luciano Merlini. Sono stati i miei maestri, mi hanno permesso di capire come divulgare, tra i miei clienti, la cultura del bere di qualità.

Oggi, dunque, i clienti della zona sono più avveduti per quanto riguarda il mondo del vino?

Sì, questa è la mia più grande soddisfazione. Ricordo che all’inizio, chi entrava mi chiedeva un vino che aveva già provato, senza la curiosità di conoscerne un altro. Negli anni la cultura del vino si è mediamente alzata.

Che cosa ama di più del suo lavoro?

L’arte dell’abbinamento cibo-vino. Quando un cliente entra con un menu sottomano, chiedendo un consiglio su cosa abbinare, ho la possibilità di esprimere la mia professionalità. Prima entravano chiedendomi semplicemente “un rosso”, oggi hanno capito quanto sia importante saper abbinare il vino giusto ad ogni piatto, cosa che trovo estremamente stimolante per un sommelier.

L’ultima tendenza del mercato?

Credo che i vini rosati, anche spumantizzati, stiano vivendo un bel momento di riscoperta da parte degli appassionati e degli addetti del settore. Le mode, tuttavia, sono destinate a passare, per questo sono convinto che il primo requisito di un buon sommelier sia quello di non lasciarsi mai influenzare dalle tendenze, così come dai gusti personali.

Drink ServicePerché, secondo lei, i professionisti che frequentano i corsi AIS sono meno degli appassionati?

È sempre stato un problema degli addetti ai lavori, purtroppo. Nel caso dei ristoratori, per esempio, è difficile sottrarre tempo prezioso alla propria attività, o alla propria famiglia. Io che ho provato per qualche anno a gestire un ristorante, so quanto sia faticoso, ma è un impegno che i professionisti dovrebbero assumersi.

Trova che negli anni qualcosa sia cambiato?

Sì, in media i professionisti iscritti ai corsi AIS sono aumentati, rispetto al passato. È stato l’appassionato a spingerli verso una cultura del vino sempre più ampia, su questo non c’è dubbio. Quando arriva un cliente che inizia a “punzecchiarti” facendoti delle domande tecniche, non puoi che scegliere di fare qualche sacrificio in più, a fronte di una competenza maggiore.

Chi è?

Giuseppe Turrina, classe 1959, segue le orme paterne gestendo l’enoteca di famiglia, la Drink Service, a Lumezzane. Nel 1984 frequenta il primo corso AIS nella delegazione di Brescia. Nel frattempo, già nel 1987, entra a far parte della delegazione bresciana, allora presieduta da Giovanni Creminati. Oggi continua a far parte del consiglio provinciale di AIS Brescia.

IL VINO LOMBARDO PREFERITO

Garda Classico DOC Chiaretto

DRINK SERVICE

di Turrina Rag. Giuseppe & C. s.n.c. - Via Madonnina n. 3/5 Lumezzane S.A. Brescia - Tel. 030.826471 -  www.drinkserviceturrina.it -  info@drinkserviceturrina.it - Orari: dal lunedì al venerdì 8-12 e 14-19. Il sabato 9-12.30 e 15-19.30 - Giorno di chiusura: domenica - Enoteca con 600 referenze.

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