Maurizio Maggi. Osteria del Pomiroeu

Maurizio Maggi. Osteria del Pomiroeu

Sommelier al lavoro
di Giordana Talamona
20 ottobre 2010

Gli abbinamenti arditi non spaventano Maurizio Maggi, sommelier di sala della nota Osteria del Pomiroeu di Seregno. Ingegnere progettista per una nota azienda aeronautica, per amore del vino ha lasciato tutto. Eppure, conoscendolo, non puoi che immaginarlo da sempre legato a questo mondo, riprova del fatto che quando uno mette la testa e il cuore non solo realizza tutto ciò che vuole, ma il proprio lavoro diventa come un abito sartoriale fatto su misura.

Maurizio MaggiUn ingegnere elettronico nella stellata Osteria del Pomiroeu?
La mia storia è presto detta. Ero appassionato di vini e grappe così, su consiglio di un amico, iniziai il primo corso AIS nel 1991. Fu per me una rivelazione: mi si svelò un mondo sconosciuto fatto di tradizioni, esperienza, scienza e tecnologia. Sono diventato sommelier nel 1993 e ho proseguito la mia formazione frequentando i banchi d'assaggio, conoscendo enologi, produttori e contadini. Tra le persone che mi hanno suscitato la passione per questo lavoro, non posso proprio dimenticare l'enologo dell'Azienda Montelio di Codevilla, Mario Maffi, che reputo un grande professionista.

Così, cambiare vita è diventato un imperativo categorico?
Sì, ero disilluso dal mondo dell'industria e da una carriera dirigenziale non soddisfacente. Pertanto mollai tutto e nel 2001 aprii l'enoteca con cucina "NonSoloUnBicchiere" a Uboldo, in provincia di Varese. Sono rimasto fino al 2006, poi lo chef e patron del Pomiroeu, Giancarlo Morelli, mi ha proposto di lavorare per lui.

Al Pomiroeu qualcuno chiede il vino prima di scegliere il piatto in abbinamento?
Sì, capita. Naturalmente non è la regola, ma quando ci sono clienti che entrano dicendo "questa sera ho voglia di bere questo vino", ci si diverte a scegliere il piatto più adatto.

Qualche accostamento ardito?
Mi è capitato di consigliare un vino rosso, che a prima vista sembrava potesse avere caratteristiche organolettiche potenti, con un pesce San Pietro appena scottato in padella accompagnato da funghi porcini. Il vino in questione era un merlot californiano dell'azienda Phelps che, con l'affinamento, aveva assunto tannini morbidi e avvolgenti che si sposavano perfettamente col gusto del pesce e dei funghi.

Come ci si approccia a un esperto del settore?
Amo proporre vini poco consueti, produttori di nicchia che nessuno si aspetterebbe. È capitato anche recentemente con un gruppo di giornalisti di settore a cui ho proposto un San Colombano '99 del Monastero di Valbissera, il classico uvaggio di croatina, barbera e uva rara. Nessuno avrebbe puntato su quel vino, si aspettavano la proposta di un grande vino conosciuto. Eppure, a fine cena tutti hanno ammesso che il vino in abbinamento era davvero degno di nota.

E quando capita a cena un produttore?
Faccio il mio lavoro, né più né meno. In base a ciò che ha ordinato, propongo un vino. È venuto Maurizio Felluga, figlio di Livio, e ha ordinato il risotto dell'anno, con battuto di gamberi e tartufo. Ricordo che andai al tavolo già con una bottiglia in mano, un Riesling alsaziano di Sylvie Spielmann. Si stupì che avessi già una proposta prima di prendere la sua ordinazione, ma ne fu molto contento.

Osteria del PomiroeuCoraggioso!
Ma no, non esageriamo, ho solo seguito la mia sensibilità e il mio gusto, anche se lo stesso Felluga mi disse che raramente gli era capitato in altri ristoranti.

Al Pomiroeu servite vini al calice. Perché, secondo lei, all'estero è una pratica consolidata e qui fatica ad attecchire?
Proprio non me lo spiego. Anche il mio locale "NonSoloUnBicchiere" nasceva proprio con questo spirito. Molti credono che sia costoso per il ristoratore, ma non sono d'accordo, anzi, può risultare più remunerativo. Basti pensare che con due o tre calici ti sei ripagato la bottiglia e ne rimangono altri che puoi offrire ai clienti successivi. Nel mio locale l'ho sempre fatto e il Pomiroeu segue la stessa filosofia. Il cliente apprezza la possibilità di abbinare vini diversi in base alle pietanze scelte.

Chi è:

Maurizio Maggi è nato il 7 novembre 1953 a Milano, dove tuttora risiede. Si è laureato in Ingegneria elettronica nel 1978, rinviandola di un anno per poter partecipare ad una spedizione alpinistica del CAI Milano al Monte Api (Himalaya Indiano) alla cui organizzazione aveva partecipato in modo rilevante. Dal 1980 al 2000 lavora come tecnico aeronautico, progettista di impianti di bordo degli elicotteri Agusta. Dal 2001 al luglio 2006 apre e gestisce NonSoloUnBicchiere, enoteca con cucina a Uboldo (VA). Dal settembre 2006 è sommelier presso l'Osteria del Pomiroeu dello Chef Giancarlo Morelli, a Seregno.

IL VINO LOMBARDO PREFERITO:

Comprino Mirosa Rosso - Provincia di Pavia IGT - Azienda Agricola Montelio

OSTERIA DEL POMIROEU

Via Garibaldi, 37 - Seregno (MB) - Tel. 0362.237973 - www.pomiroeu.it - Chef: Giancarlo Morelli. Chiusura settimanale: nessuna. Specialità: Alta cucina

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I commenti dei lettori

arsenio martins jr
22 ottobre 2010 - 15 05
arsenio martins jr

Al compagno di professione e amico, una solo parola non basterebbe per descrivere tanta dedicazione, amore e capacità nel mondo del vino, tutto ciò che richiede questo mestieri!

A.Martins Junior
Grand Hotel Tremezzo Palace