1965-2025. Buon Compleanno AIS | Anni '10. Un decennio di consacrazioni e successi

1965-2025. Buon Compleanno AIS | Anni '10. Un decennio di consacrazioni e successi

Speciali ViniPlus
di Gabriele Merlo
07 luglio 2025

L’affermazione mondiale delle Langhe, la definitiva valorizzazione dei vitigni autoctoni, la comparsa delle prime MGA, la nascita del vino biologico e l’incredibile successo dell’Expo di Milano

Tratto da ViniPlus di Lombardia - N° 28 Maggio 2025

Forse è il decennio che più di ogni altro ha rappresentato la consacrazione del vino italiano nel mondo. In questo arco temporale ha consolidato la sua posizione nei principali mercati internazionali, in particolare negli Stati Uniti, in numerosi Paesi europei, aprendosi sempre più ai mercati asiatici. Per tutto il decennio, l'Italia è stato il secondo esportatore mondiale di vino in termini di valore e di volume e, al contempo, ha aumentato la sua quota di mercato nel segmento di vini di alta gamma, distinguendosi per la qualità dei vini prodotti. Nel 2017 due celebri aziende langarole hanno visto premiati con i 100 punti del critico americano Antonio Galloni i propri Barolo 2013 e, negli stessi anni, il vero e proprio “guru” mondiale Robert Parker ha dato il massimo punteggio ai Barolo di Giacomo Conterno, Luciano Sandrone, Bartolo Mascarello, Elio Grasso, Vietti, Gaja e Comm. G.B. Burlotto. Anni di svolta nella storia recente delle Langhe, un territorio diventato sempre più protagonista all’interno dello scacchiere mondiale dei cosiddetti “fine wines”, con la definitiva affermazione di questo territorio il 22 giugno 2014 quando il sito “I paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato” è stato iscritto nella lista dei Patrimoni Mondiale dell’Umanità dall’Unesco. Il decennio 2010-2019 ha segnato anche la definitiva valorizzazione dei vitigni autoctoni e di denominazioni rimaste sino ad allora in ombra. È della metà dello scorso decennio la nascita della Cirò Revolution, un gruppo di vignaioli che hanno idealmente riscritto le regole della viticoltura calabrese. Lo stesso è accaduto per il sangiovese e l’albana in terra romagnola, grazie al movimento dei vignaioli della Romagna: nel 2011, con la nascita della DOC Romagna, vengono identificate 12 Menzioni Geografiche Aggiuntive, per differenziare le caratteristiche del territorio.

Per scaricare il PDF dell'articolo clicca sull'immagine

Zonazione avvenuta a distanza di un anno da quella più celebre per il Barolo, nel 2010, con l’identificazione di 181 MGA cui seguirà la nascita delle Menzioni – oggi Unità GeograGeografiche – del Roero e di numerosi altri territori, sino ai giorni nostri. All’interno di questo periodo così ricco di avvenimenti per il vino, non si può non ricordare il 2012 quando, dopo anni di dibattiti e rinvii, venne finalmente approvato il regolamento UE che disciplina, per la prima volta, la produzione del vino biologico. Dal primo agosto 2012 i viticoltori italiani possono infatti usare la dicitura “vino biologico” e apporre il logo europeo in etichetta. Infine, l’Expo di Milano del 2015: quando chiuse i battenti il 31 ottobre 2015 i visitatori complessivi risultarono oltre 21,5 milioni, provenienti da tutto il mondo. La tematica selezionata fu: “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. I 141 Paesi partecipanti, nei propri spazi espositivi, evidenziarono, in maniera differente, la cultura, l’innovazione, le tradizioni, le tecnologie legate al settore dell'alimentazione e del cibo. Grande spazio venne dato al mondo del vino, soprattutto italiano, con un proprio padiglione “Vino - A Taste Of Italy”, allo scopo di promuovere la conoscenza storica e ambientale della produzione vitivinicola italiana. Nei 184 giorni di esposizione, sono stati degustati nel padiglione Vino oltre 3.600 vini e 150.000 bottiglie offerte da aziende e consorzi. Fu un grande successo, a cui parteciparono le principali realtà del settore, tra cui l’Associazione Italiana Sommelier, che rafforzò ulteriormente e affermò definitivamente l’importanza del vino italiano nel mondo.

Barolo Monfortino Riserva 2010 - Giacomo Conterno

È il vino considerato la punta di diamante dell’enologia piemontese ed è stata anche la prima etichetta italiana in grado di competere con le quotazioni delle più blasonate bottiglie francesi. L’annata 2010 segnò per il Barolo, e di conseguenza per tutto il vino italiano, un precedente, un vero spartiacque, collocando il Monfortino Riserva di Giacomo Conterno come primo e unico vino nazionale ad aver superato la soglia dei mille euro di valutazione a soli pochi giorni dal rilascio. Grazie ai punteggi stratosferici ricevuti dalla stampa specializzata internazionale (100/100 per Robert Parker, Antonio Galloni e James Suckling), i collezionisti di tutto il mondo impazzirono alla ricerca delle sue rarissime bottiglie. La dicitura “Monfortino” comparve per la prima volta su una bottiglia dell’azienda Giacomo Conterno in un Barolo del 1924, un nome pensato per sottolineare il comune di residenza della cantina, Monforte d’Alba. Dal 1978 il Monfortino Riserva nasce esclusivamente dai 14 ettari del celeberrimo vigneto Francia di Serralunga d’Alba e, dopo la fermentazione, matura in grandi botti di legno di origini austriache per circa 82 mesi. Nelle parole del critico Robert Parker la descrizione finale del vino: “Il Barolo Riserva Monfortino 2010 è un vino perfetto e ci sono poche cose di cui sono più sicuro in questa vita. Si tratta di una creazione straordinaria che esplode dal bicchiere con un livello di intensità ed eleganza che lascia senza fiato. […]”.