Vini di Romagna, focus su enoturismo e territorio. Vendemmia 2020 "buona e giusta"

Vini di Romagna, focus su enoturismo e territorio. Vendemmia 2020

Territori
di Alessandro Franceschini
02 febbraio 2021

Un portale dedicato ai turisti del vino che vogliono visitare i luoghi di produzione, ottime aspettative per i rossi per la vendemmia 2020. Il punto del Consorzio Vini di Romagna e le prospettive per l'anno in corso

Qualche preoccupazione c'è, soprattutto osservando i dati di vendita, o meglio dell'imbottigliato, relativi all'anno appena concluso, ma allo stesso tempo non manca la speranza di risalire la china, puntando soprattutto sul connubio con il turismo del vino e una maggiore valorizzazione delle bellezze interne, temi che già la scorsa estate hanno riservato non poche sorprese. È tempo di bilanci per il Consorzio Vini di Romagna che lunedì 1 febbraio ha dato appuntamento on-line alla stampa di settore per fare il punto sull'anno appena trascorso e tracciare alcuni degli obiettivi per il 2021.

Accoglienza dei turisti, promozione dell'entroterra, delle colline del vino e delle sue bellezze paesaggistiche, legame con eventi ed iniziative, al netto di ciò che la pandemia consentirà di fare naturalmente. Sono alcuni di propositi per il nuovo anno e che la presidentessa del Consorzio Ruenza Santandrea ha illustrato durante l'incontro. Intanto lo scorso autunno è stato lanciato il portale Cartoline della Romagna, che intende essere una sorta di porta di ingresso per tutti coloro che intendono trascorrere del tempo in Romagna grazie ad una proposta di itinerari.

I numeri del Consorzio

Il Consorzio Vini di Romagna oggi rappresenta 114 soci, 7 cantine cooperative, 5 imbottigliatori, 102 produttori e vinificatori e 5200 produttori viticoli. Numeri importanti per uno dei principali distretti del vino in Italia, che produce circa 62% di tutta la produzione dell'Emilia-Romagna. Il Romagna Sangiovese DOC è il vino più importante con una superficie di 6235 ettari e nel 2020 si è attestato su una produzione di 86.310 ettolitri, pari a 11,5 milioni di bottiglie, in contrazione rispetto 12,5 milioni del 2019. Di queste 434 mila bottiglie recano in etichetta anche le MGA (Menzioni Geografice Aggiuntive) – altre 4, vale a dire Imola, Coriano, San Clemente e Verucchio, sono in via di approvazione e si aggiungerebbero alle 12 attuali – di anno in anno sempre più in crescita a conferma di un mercato che le accoglie con positività.

Il Romagna Albana DOCG è l'altro vino più importante della Romagna e un tempo era arrivato a coprire una superficie anche di 9000 ettari: oggi sono 818 e nel 2020 hanno dato origine a 5673 ettolitri, pari a 756mila bottiglie. Tra le altre tipologie prodotte da sottolineare le ottime performance dello Spumante, partito da pochissimo ma che vede già una produzione di quasi 300mila bottiglie.

[I dati di produzione aggiornati degli ultimi dal 2017 al 2020]

Vendemmia 2020: bianchi in difficoltà, grandi aspettative per i rossi  

Nella sua disamina dell'ultima vendemmia, il direttore del Consorzio Filiberto Mazzanti ha evidenziato la differente situazione tra le uve a bacca bianche e quelle a bacca rossa, all'interno di un'annata definita nel complesso "buona e giusta", caratterizzata da produzioni più scarse rispetto alla media ma con uve sane. "I bianchi hanno sofferto il gran caldo di agosto, soprattutto le uve più precoci e quindi il corredo aromatico è risultato sottotono" ha spiegato il direttore. C'è un'eccezione, però. "L'albana, che invece è vitigno rustico, si è comportato molto bene". Altra musica per i vini rossi, a partire naturalmente dal sangiovese. "In questo caso ci aspettiamo una grande annata, probabilmente tra le più belle di sempre".

Vendite 2020: -7,5%

Prendendo in considerazione gli imbottigliamenti, dato molto indicativo per avere il termometro delle vendite considerando che le due fasi ormai coincidono per tutte le aziende, i dati del 2020 portano a una flessione del 7,5%. "È un dato che desta un po' di preoccupazione" afferma il direttore, figlio soprattutto della penalizzazione delle aziende più piccole e artigianali che hanno come sbocco l'horeca, settore che come si sa più di altri ha sofferto l'anno scorso. Se in estate vi era stata una bella ripresa, grazie anche all'impennata del turismo nell'entroterra, i mesi di novembre e dicembre, con l'arrivo del secondo lockdown hanno portato a questi risultati finali.

I prossimi appuntamenti

Difficile, se non difficilissimo, a pandemia in corso capire quando e cosa di potrà programmare quest'anno. Se Vinitaly è un punto di domanda, il primo appuntamento che il Consorzio confida di poter svolgere è Vini ad Arte, la storica anteprima che slitta a fine agosto, dal 27 al 30. "Non sarà un’anteprima del sangiovese, troppo tardi. Cambieremo anche il format, che sarà più dinamico e itinerante, con gli ospiti della stampa che partiranno da Rimini e arriveranno a Faenza con visite e degustazioni, anche in vigna, per assaggiare dal vivo i grappoli dell'annata 2021. In autunno è previsto, infine, un tour europeo ad Amsterdam, Liegi, Copenaghen e Amburgo, quindi verso paesi sui quali il Consorzio da anni punta per incrementare l'export.