Focus sul taglio bordolese
Degustatori AIS Lombardia
05 novembre 2025
L’azienda Muratori in Franciacorta ha ospitato l’incontro dei Degustatori di AIS Lombardia dedicato all’approfondimento dei vini da ottenuto dal taglio bordolese, esplorando le principali varietà che li compongono, tra espressioni in purezza e assemblaggi.
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Lo scorso 18 ottobre l’azienda franciacortina Muratori ha accolto calorosamente e con professionalità i Degustatori di AIS Lombardia per una sessione dedicata ai rossi prodotti con i vitigni bordolesi. L’inizio, però, è stato dedicato ai Franciacorta dei padroni di casa, due chardonnay in purezza (millesimato 2020 e senza solfiti 2021) efficacemente presentati dall’enologo di famiglia, Matteo Muratori. Senza legno, moderni e contemporanei, capaci di esprimersi bene nella degustazione di tutti i giorni, come li ha definiti Michela Muratori e come si stanno impegnando a realizzarli con il supporto di Riccardo Cotarella.

L’inizio dei lavori.è stato articolato attraverso quattro batterie per un totale di diciassette vini, tutte costruite secondo un filo logico ben pensato: cabernet sauvignon la prima, poi merlot (non sempre in purezza), poi cabernet e merlot ed infine cinque tagli bordolesi, tra cui tre Bordeaux di diverso lignaggio, che sono serviti anche a contestualizzare i vini di casa nostra rispetto ai celebri cugini.

I vitigni e annata sono sempre stati comunicati, quasi mai ex ante le denominazioni, anche per spogliarsi delle suggestioni della categoria. La conduzione della giornata è stata come di consueto nelle solide mani del team responsabile dei degustatori, ovvero Luigi Bortolotti e il vice responsabile Simone Bevilaqua. A guidare le degustazioni, spiegando vini e punteggi di riferimento, due campioni di esperienza, Luisito Perazzo e Artur Vaso. Presenti in sala, hanno dato il loro contributo anche due giovani leve: il vincitore dell’ultimo Campionato Miglior Sommelier della Lombardia, Cristian Russomanno, e la terza classificata, Flaminia Fossati.
Prima batteria
- Alto Mincio Rosso IGP 2023 - Bertagna
- Cabernet Trevenezie IGT 2022 - Sant’Ignazio
- Cabernet Garda DOC 2024 - Gozzi
- Cabernet Sauvignon Garda DOC 2024 Brigante - Cattani

Il cabernet sauvignon, è stato descritto da Luisito come un vitigno tannico e mutevole nelle espressioni. Spiazzante, ma profondamente educativa la scelta di inserire un vino dal costo a bottiglia inferiore ai due euro: non destinato nella sua semplice immediatezza al pubblico dei grandi appassionati, ha ingannato molti di noi grazie la sua fruttuosità iniziale, strappando qualche voto generoso. Il riassaggio, dopo un poco di tempo nel bicchiere, come suggerito da Simone, ha riportato per tutti il vino nei parametri di valutazione corretti. Nel complesso è stata una batteria giocata su sottili differenze, nella quale per valutare i vini nel giusto livello di qualità ci siamo concentrati su sbavature del tannino, sfumature vegetali e precisione complessiva, premiando su tutti, nel complesso, il quarto vino.
Seconda batteria
- Merlot Garda DOC 2024 - Gozzi
- Alto Mincio Rosso IGP 2023 - Bertagna
- Merlot Garda DOC 2024 Moraccio - Cattani
- Vigneti delle Dolomiti IGT 2019 Villa Gresti - San Leonardo

La seconda batteria è dedicata ai merlot, un vitigno da cui Luisito ci ha messo in guardia perché molto marcante, e quindi facile da fraintendere e non sempre capace di esprimere il terroir di riferimento. La batteria ci ha presentato tre vini lombardi e un intruso, tutti e quattro diversi anche nella qualità. Artur e Luisito ci hanno guidato attraverso i dettagli che fanno la differenza: una bocca in cui è un filo troppo percettibile l’alcol per il primo vino, maggiore precisione e completezza nel secondo, di nuovo riconoscibile soprattutto al palato. Decisamente superiore alla media il quarto vino, come ha spiegato Luisito un vino in divenire di grande personalità. Non facile per tutti da capire poiché ancora scalpitante e in evoluzione nonostante già qualche anno alle spalle. Del resto era il gradito intruso.
Le prime due batterie hanno dato un importante spunto di riflessione. Per prima cosa, al di là dei giudizi di valore, ci siamo confrontati con una grande diversità dei vini, che ha fatto riflettere sulla difficoltà di certe zone a trovare una propria identità nella espressione dei vitigni internazionali. Vini molto diversi, prodotti nella stessa zona con lo stesso vitigno, rendono difficile per il degustatore costruirsi i riferimenti per un riconoscimento. Potrebbe essere penalizzante anche per i produttori, nel momento in cui non riescono a costruirsi una identità di zona. Luigi Bortolotti, che ha commentato positivamente il buon punteggio assegnato dai degustatori ai vini dell’Alto Mincio, ha sottolineato il prezzo contenuto rispetto alla qualità. Quest’ultimo tema, troppo spesso ignorato, è invece cruciale per le scelte quotidiane dei consumatori di vino.
Terza batteria
- Merlot Garda DOC 2021 - Cattani
- Cabernet Garda DOC 2021 - Cattani
- Alto Mincio Cabernet IGP 2021 - Bertagna
- Rosso Mincio IGT 2021 Magrini - Gozzi

Nella terza batteria, dedicata a cabernet sauvignon e merlot, abbiamo avuto il piacere di confrontarci con ben quattro vini lombardi. Artur ha avuto modo di evidenziare un elemento positivo legato agli allenamenti in corso: un vino che era già stato degustato a giugno ha avuto esattamente lo stesso punteggio. Un elemento di coerenza molto positivo e che incoraggia a continuare il sentiero intrapreso per le attività formative dei degustatori. In positivo si è potuto anche constatare come la mediana dei punteggi si sia spesso allineata al giudizio dei campioni, anche se talvolta con una forchetta minimo-massimo ancora troppo ampia. È stato il terzo vino, proprio quello già degustato, nel complesso il più apprezzato di una batteria che ha visto nuovamente un ampio range di qualità dei vini.
Quarta batteria
- Bordeaux Rouge AOC 2020 - Domaine Baron de Rotschild
- Bordeaux Supérieur AOC 2020 - Château Citadelle
- Bordeaux Supérieur AOC 2020 - Château Haut Monconseil
- Toscana IGT 2019 Ghiaie della Furba - Capezzana
- Toscana IGT 2017 Coldipietrerosse - Bulichella

La quarta batteria è stata quella dedicata al taglio bordolese, insieme alla sfida di riconoscere alla cieca i vini francesi rispetto a quelli italiani, e possibilmente anche di identificare la provenienza dei due italiani, entrambi poi rivelatisi toscani. La degustazione dei vini francesi ha messo in evidenza la scala crescente di qualità, con il Bordeaux Supérieur decisamente più completo e performante. Sono stati comunque i due vini toscani a colpire sia per la qualità complessiva che per la diversità: Luisito e Artur hanno rivelato preferenze diverse tra i due, uno più giocato sul frutto, l’altro più speziato. Questo ha guidato un’interessante riflessione finale su come occorra prestare attenzione, come fanno bene i campioni, a riconoscere la qualità a prescindere dalla propria preferenza individuale per l’una o l’altra espressione.
Quest’ultimo aspetto non è sempre facile, soprattutto quando, come in questa seduta di degustazione, ci si confronta con vitigni diffusi in tutto il mondo proprio per la loro capacità espressiva e selezionati appositamente per metterci alla prova. Come detto nel corso della giornata, è facile degustare e riconoscere i vini eccellenti, più difficile distinguere le sfumature e voci degli altri vini, senza confondersi sulla qualità. È stato uno dei fili conduttori di una stimolante giornata di degustazione.